venerdì 12 aprile 2013

Recensione: La mia Maetel.

La mia Maetel (Me-teru no kimochi) è un manga composto da 3 volumi.
L'autore è il famoso Hiroya Oku (vi dice niente Gantz?) che ha realizzato questa miniserie tra il 2006 e il 2007 (in Italia OVVIAMENTE è arrivato nel 2012).



Devo dire che, leggendo in giro, ho scoperto che questo manga è molto odiato dalle persone che lo hanno letto,affermando di essersi addirittura sentite tradite, principalmente per due motivi:
1-L'autore.
Trattandosi di Oku, la gente si aspettava chissà quale capolavoro.
Tuttavia mi chiedo come si possa pensare una cosa del genere quando siamo benissimo al corrente che l'opera è composta da soli 3 volumi.
Per lo più potrà essere una storia carina, ma mai un vero e proprio CAPOLAVORO.
Voglio dire, in 3 volumi non hai nemmeno il tempo di affezionarti più di tanto ai personaggi...

2- Il tema Hikikomori.
Prima di avventurarvi in questa storia dovete avere presente che cos'è un hikikomori:
Il termine significa "isolarsi", "stare chiusi" e la società giapponese indica così quelle persone (per lo più uomini con età media di 30 anni) che rifiutano il mondo esterno chiudendosi in casa o, addirittura, nella propria camera, senza uscirne più.
Sono praticamente visti come scarti della società, dato che sono mantenuti in tutto e per tutti dai genitori, senza dare un proprio contributo.
Quando vengono a mancare i genitori, e quindi i soldi, gli hikikomori devono prendere una decisione:
superare la paura del mondo esterno e trovarsi un lavoro o lasciarsi morire di fame (EH SI!).
Solitamente i giapponesi iniziano a diventare hikikomori nell'età adolescenziale a causa di un trauma (atti di bullismo,incapacità di relazionarsi con gli altri, odio verso la società,...)
Lo status hikikomori è stato riconosciuto dal Ministero della Salute giapponese  e si stimano 700.000 persone che hanno questi problemi.

 
TRAMA
Il protagonista è Shintaro Koizumi, un hikikomori di trent'anni rinchiuso nella sua stanza da ben quindici anni.
Il padre Asujiro, un uomo buono e onesto, tenta in tutti i modi di far superare al figlio il lutto della madre , ma inutilmente.
Tra i due non c'è un bel rapporto: nonostante  Asujiro sia gentile e sottomesso, il figlio Shintaro è scontroso, egoista e incolpa il padre del suo stato di hikikomori.
Durante il solito litigio, tra i due nasce una scommessa:
se il vecchio e pelato padre cinquantasettenne riuscirà a trovarsi una fidanzata, il figlio si convincerà che c'è speranza anche per la sua vita e uscirà dalla sua stanza.
Quello che Shintaro non sa, è che suo padre ha già una fidanzata: una giovane collega di lavoro,Haruka Yoshinaga, la quale ha poco più di venti anni!


Quando ho letto la minitrama sul retro del manga mi sono subito incuriosita e l'ho comprato.
Nonostante tutte le critiche che ha ricevuto, a me è piaciuto.
è una di quelle storie di cui deve assolutamente scoprirne il finale!
Tuttavia il terzo ( e ultimo) numero mi ha lasciata molto perplessa, ma voglio ugualmente difendere questo manga che, poi, così brutto non è.

Innanzi tutto i disegni.
il tratto è molto delicato e molto bello da vedere.
I volti dei personaggi sono molto espressivi e in alcune scene ti sembra proprio di essere lì e di sentire tutte le emozioni che provano i personaggi.

Non dev'essere stato facile creare una storia che come
ambientazione ha unicamente l'interno di una casa.
E il risultato, da questo punto di vista, mi pare ottimo.

Se vi siete convinti a comprarlo o non volete spoiler, fermatevi qui con la lettura.
Se, invece, siete curiosi di sapere come va a finire proseguite a leggere xD







Asujiro e Aruka si sposano, ma durante la luna di miele il padre di Shintaro muore.
Aruka si ritrova così ad essere la matrigna di Shintaro e a vivere nella stessa casa.
Sentendosi ormai come una madre per lui e avendo amato molto Asujiro, Aruka decide di ignorare i consigli degli amici che dicevano di affidare Shintaro ad un esperto, e decide di aiutarlo con le sue sole forze.
Per i due inizia un perscorso molto difficile, dove anche la cosa più semplice sembra ardua e sofferta, ignorando come si evolverà ogni volta la situazione.

 Aruka riuscirà in seguito ad aiutare Shintaro con notevoli risultati, aiutata anche dal fatto che lui si innamorerà poi di lei  ( ma và...).
Tutto questo fino al secondo numero.
Arrivata al terzo non sapevo più cosa pensare...
Ero ansiosa di scoprire il finale, che non è stato poi tanto male, ma sono rimasta perplessa a come si arriva al finale!
Tuttavia se conoscete anche solo di fama il mangaka Oku dovreste immaginare che piega prenderà la storia (vi dò un aiuto: TETTE!).

In conclusione, come ho già detto, questa piccola storia non è certo un capolavoro, ma fa riflettere su molte cose.
In primis che bisogna sempre aiutare chi ha bisogno e se si ama una persona si deve far di tutto per aiutarla e renderla felice.
è presente il tema del grande amore del genitore nei confronti dei propri figli e, ovviamente, fa riflettere sulla situazione dell'hikikomori, un problema da non sottovalutare anche, a mio parere, non solo nella società giapponese, ma anche nella nostra.
Quanti bambini o adolescenti oggi vediamo giocare nei parchi?
Sicuramente molto meno di prima.
Essi, oggigiorno, tendono sempre più a rinchiudersi in casa... Sarà per le nuove tecnologie e il fatto che esiste facebook?
Sarà perchè è più comodo tenere il figlio in casa piuttosto che portarlo ai giardini per farlo giocare?
Chissà.

Non mi sento di consigliarvi questo manga, ma se siete curiosi di sapere cosa fa nella sua camera un hikikomori e volete leggere una storia un po' "fuori dai canoni" allora prendetelo.
In fin dei conti, sono tre volumi ^-^

Per finire, vi lascio con questo breve video sul classico hikikomori di Jonathan The Harris.

Chu <3





























2 commenti:

  1. Mi sono fermata, perché mi sembra interessante ^_^

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  2. Si, lo è.
    Più che altro perchè è un manga diverso dal solito :)

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